FEDERAZIONE CAMPANARI AMBROSIANI

I FONDITORI

Bonavilla

La prima notizia di questa importante famiglia di fonditori si ha nel 1577 con una ricevuta di pagamento per due campane fuse per la collegiata di Bellinzona ad opera di Pietro Bonavilla del ducato di Lorena.
La Lorena per tutto il '500 è stata terra di diversi ed abili fonditori erranti che operarono, oltre che in Francia, in Svizzera e nel nord Italia.
All'inizio del 1600 la famiglia appare a Milano, primo fra questi un Nicola Bonavilla, che gettò una campana per la chiesa di S. Fedele nel 1616 apponendovi la seguente marca.

Il lavoro riuscì molto bene tanto da essere incaricato di fondere la campana maggiore per la chiesa di S. Simpliciano, e forse in tale occasione chiamò in aiuto a Milano il fratello Pietro.
La campana riportava la scritta NICOLAUS ET PETRUS FRATRES BONAVILLIENSES LOTHARINGI FECERUNT ANNO 1617, dove essi precisavano la loro origine dalla regione della Lorena.
Nello stesso anno Nicola getta anche due campane per il santuario di Saronno, di cui una tutt'ora esistente.
Nicola ricompare in collaborazione con il fonditore varesino Sottile nel 1628 a Lugano per la fusione in loco della campana maggiore della collegiata.
Nel 1633 compare un Desiderio Bonavilla che fuse una campana per la chiesa parrocchiale di S. Martino in Ponte Valentino (Canton Ticino) in unione con Nicolino Sottile: NICOLINUS SUBTILIS ET DESIDERIUS BONAVILLA FUDERUNT ANNO 1633.
Due anni dopo il nome di Desiderio si ritrova appaiato con quello di Giovanni Bonavilla nella fusione della campana maggiore della chiesa di S. Antonio a Milano: IUBENTE DEO IOANNES ET DESIDERIUS BONAVILLI LOTARINGI HOC OPUS FECERUNT MDCXXXV, e vi apposero il seguente marchio.

Non si conoscono altre notizie di Giovanni, mentre Desiderio continua a fondere campane sparse tra il milanese e il Canton Ticino. Nel 1643 per la chiesa di S. Bernardo abate in Campo (Canton Ticino), nel 1649 per S. Eustorgio a Milano.
Nello stesso anno fuse la campana maggiore della chiesa di S. Protaso ai Monaci in Milano marchiandola con il seguente stemma.

Nel 1651 fonde la campana maggiore di S. Francesco grande in Milano, negli anni seguenti si uniscono a Desiderio altri Bonavilla: Carlo e Pietro. La campana fatta per la basilica di S. Simpliciano nel 1664 riportava la scritta: DESIDERIUS CAROLUS ET PETRUS A BONAVILLA FECERUNT, anche se il marchio usato continuò a riportare solo le iniziali di Desiderio.

I fonditori Bonavilla sono apparsi come semplici fonditori di campane, ma nel 1665 compare un marchio importantissimo. Sulla campana per la chiesa di S. Angelo in Milano, al posto delle due colonne che sorreggono la campana vengono posti due cannoni incrociati. Ciò può provare che Desiderio, Carlo e Pietro furono anche fonditori di bombarde e di altre armi di artiglieria.

Nel 1666 è attestata una nuova collaborazione con i fonditori Sottile, sopra una campana fusa per la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista a Leontica (Canton Ticino) fu impresso: C. (Carolus) A BONAVILLA ET FRANCISCUS SUBTILIS FECERUNT ANNO 1666.
Sempre di quell'anno è la campana fusa da Carlo Bonavilla conservata a Malvaglia (Canton Ticino).
Nel 1668 compare un quarto esponente della famiglia Bonavilla: un nuovo Nicola che provvede con i restanti tre Bonavilla a gettare due campane per il palazzo di giustizia a Milano nel 1668, una campana per il santuario della Madonna della Ghianda nel 1669 a Somma Lombardo (tutt'ora esistente), una per la chiesa del Carmine a Milano nel 1670 e un'altra nel 1673 per S. Maria Pedone apponendo su tutte il marchio recante la scritta: QUATUOR A BONAVILLA FUNDEBANT.

Nel 1674 scompaiono Desiderio e Carlo, come attestano le scritte sulle campane Maggiori della chiese milanesi di S. Bartolomeo e di S. Fedele, fuse rispettivamente nel 1674 e 1677 recanti il marchio con la dicitura: PETRUS ET NICOLAUS A BONAVILLA.

Nicola Bonavilla si ritrova in Canton Ticino con la fusione nel 1677 delle campane di San Giovanni in Anzonico (CH) e dinuovo con Pietro nel 1687 per la campana della parrocchiale dell'Assunta a Tremona (CH).
Negli anni seguenti continua la produzione dei Bonavilla eliminando dal marchio le bombarde e mantenendo le iniziali D B B come sui marchi usati in precedenza.

Nicola Bonavilla, come sembra, finì i suoi giorni tra il 1687 e il 1688, e Pietro, rimasto solo, si unì ai parenti Giovanni e Giuseppe per la fusione della campana maggiore di S. Vittore al Corpo in Milano, sulla quale si poteva leggere: PETRUS IOANNES ET IOSEPH BONAVILLA OPUS FECERUNT.
L'anno seguente fusero una campana per la chiesa di S. Francesco grande, sempre a Milano usando la marca, già nota, con la campana posta tra due colonne e le iniziali D. B. e un'altra B posta tra le colonne.
Giovanni era già morto verso l'anno 1705 e i due superstiti, Pietro e Giuseppe, presero con loro un altro Nicola Bonavilla. Come nella buona tradizione patriarcale i nomi si alternano da nonno e da zii ai nipoti.
La scritta sulla campana maggiore della Madonna del Carmine a Milano fusa nel 1705 riportava: PETRUS IOSEPH ET NICOLAUS A BONAVILLA FUNDEBANT.
Pietro Bonavilla morì nel 1711 trovando sepoltura nella basilica milanese di S. Simpliciano.
I soli nomi di Giuseppe e Nicola si leggono insieme per l'ultima volta sulla campana fusa nel 1722 per S. Maria delle Grazie: OPUS IOSEPH ET NICOLAI DE BONAVILLA.
Nicola tra gli anni 1731 e 1737 si associò ad un altro Pietro, forse un figlio o un nipote e fusero in unione campane per le chiese milanesi di S. Vittore al Corpo (1731) e S. Gottardo (1732), dopo di che continuò l'attività fusoria fino al 1760 come unico proprietario marcando le campane con una targa recante la scritta: NICOLAUS BONAVILLA MLNSIS FUNDEBAT.
Suoi lavori andarono nelle nelle chiese milanesi di S. Antonio, S. Maria della Passione, S. Tommaso in terra amara, S. Pietro in Camminadella, S. Maria Incoronata, S. Maria del Carmine.
Tra le campane supersiti fuori città ricordo: Varedo (Mb), Ss. Pietro e Paolo (1748), Desio (Mb), S. Giuseppe (1754) e Sonvico (CH), S. Casa Lauretana (1755).
Dal 1763 continua l'attività fusoria della famiglia Bonavilla ad opera dei figli di Nicola, Francesco e Innocenzo che compaiono su una campana per la chiesa di S. Silvestro a Meride (CH).
Le campane dei fratelli Bonavilla riportano il più delle volta un semplice cartiglio con impresso:
BONAVILLA FRATRES MLNSES FUDERUNT oppure per i lavori più importanti la dicitura con i nomi completi: FRANCISCVS ET INNOCENTIUS FRATRES BONAVILLA MLNSES FVDERVNT.

Tra i lavori giunti ai giorni nostri ricordo le tre campane ora conservate sulla torre della chiesa del Carmine a Monza (1765), le tre campane maggiori in Mi3 di Sovico (1771), il concerto in Do3 per il Santuario della Madonna del Rosario in Vimercate (1776) e la campana maggiore di Casatenovo in Do3 (1777).
Nel 1788 Innocenzo, forse rimasto solo per la morte di Francesco, si unì ai nipoti Carlo e Giuseppe, come scritto su una campana, oggi non più esistente, fusa per Roncaro (Pv): INNOCENTIUS ET NEPOTES CAROLUS ET JOSEPH BONAVILLA MLNSES FUDERUNT 1788.
L'ultima campana nota di questa dinastia di fonditori è conservata a Rollino (CH) e porta da data 1797, mentre l'ultima notizia sui Bonavilla fonditori, riguarda Giuseppe, che nel 1798 ebbe l'incarico di eseguire una perizia sul numero delle campane presenti nel Circondariato terzo e Corpi Santi di Milano, in vista della grande requisizione napoleonica, per conto della Repubblica Cisalpina.
Si chiude così, forse anche a causa degli avvenimenti politici, l'attività fusoria della famiglia Bonavilla che nell'arco di due secoli dominò il mercato campanario con bronzi molto pregevoli.




Bibliografia
AA.VV. - Bollettino Storico della Svizzera Italiana - 1879 - 1888
Forcella V. - Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano - Vol. XI - Milano 1892
Brentani L. - La storia artistica della Collegiata di Bellinzona - Bellinzona 1916
Donati P. - Il campanato - Quaderni d'informazione - Ufficio e Commissione Cantonale dei monumenti storici – Bellinzona 1981